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Mariani peggio di Cicciolina
La Villa Reale venduta ai privati per 5 milioni
Franco Isman


la Villa nel progetto Carbonara

Al di là delle peggiori previsioni.

Nel dicembre 2008 in un articolo intitolato “Aiuto ! Ci stanno scippando la Villa ed il Parco” avevamo commentato la bozza di statuto del previsto “Consorzio Villa Reale e Parco di Monza” in cui Monza, proprietaria di quasi la metà della Villa, dei Giardini e del Parco, esattamente alla pari con quanto di proprietà di Regione e Comune di Milano messi assieme, con il Ministero proprietario soltanto dell'ala Sud della Villa e della Villa Mirabellino, aveva soltanto un voto su quattro nelle decisioni principali della gestione mentre presidente e direttore generale sarebbero stati prescelti da Ministero e Regione (presidente pro tempore è stato poi nominato il sindaco Mariani e direttore generale Pietro Petraroia alto dirigente della Regione).
Monza cioè non aveva alcun potere decisionale e non avrebbe potuto opporsi ad alcuna decisione che avesse ritenuto errata o dannosa.

In ogni modo si parlava ancora di gestione unitaria e di progetto Carbonara che prevedeva un costo di 106 milioni di euro di cui metà avrebbero dovuto essere a carico dei privati cui sarebbe stata data “la gestione dei corpi accessori della Villa dove realizzare il famoso centro benessere, un albergo, un ristorante di lusso - scrive Gimmi Perego nel suo blog – realizzazioni opinabili, forse, ma giustificate dall'investimento indispensabile…”

Adesso nulla di tutto questo, adesso, a fronte di un restauro estremamente più limitato, si sta praticamente regalando ad un privato, da individuare con un concorso con larghissimi margini di discrezionalità nella scelta, la gestione per trent'anni (una generazione !) di tutto il corpo centrale della Villa, oltre ad una parte dell'ala Nord, ristrutturate in massima parte con soldi pubblici (22 milioni) a fronte di un contributo del privato di soli 5-6 milioni. Non citiamo neppure l'affitto annuo a carico del privato assolutamente ridicolo, pari all'affitto di un bell'appartamento in città. Di più, è stato anche detto che sarà il privato a gestire il restauro, il che significherebbe per lui un esborso ancora minore ma, soprattutto, minori garanzie di perfetta esecuzione.

Esiste certamente un capitolato in cui, ci si augura, saranno esplicitati obblighi e limiti della concessione, ma di tutto questo il consiglio comunale è stato tenuto rigorosamente all'oscuro ed è stato informato, a cose già decise, soltanto dell'esistenza di questo bando di concorso.

Stiamo parlando del corpo principale della Villa con i due piani nobili; a suo tempo Cicciolina, la non dimenticata candidata sindaco alle elezioni del 2002, proponeva di farne un casinò (con l'accento sulla o) ed aveva giustamente destato scandalo, ma cosa potrà fare chi vincerà la concessione ? Con tutta probabilità gli saranno lasciate ampie libertà non compatibili con quello che la Villa dovrebbe essere e rappresentare: si è parlato di negozi al piano terreno (!) e di alta ristorazione al Belvedere (!).
I trentacinque giorni all'anno in cui è previsto che gli spazi vengano lasciati a disposizione degli enti proprietari non tranquillizzano, anzi. Serviranno per qualche manifestazione importante che possa dare lustro alla Città e alla Regione, ma andranno anch'essi a danno di un uso culturalmente valido del complesso.

28 milioni di euro, rispetto ai 106 del progetto di restauro completo sono pochissimi: cosa si pensa di fare ? E il finanziamento di tutto il resto, una volta che si sarà persa la disponibilità della parte migliore del bene ? Una assoluta follia.

5 milioni di euro chiesti ai privati sono una cifra che il comune di Monza sarebbe perfettamente in grado di tenere a proprio carico, analoga a quanto speso nell'acquisto dell'ex sede ASL di via padre Reginaldo Giuliani, perché non lo fa e invece praticamente regala la Villa ?

Il pareggio di bilancio della gestione di tutto il complesso Villa Parco da parte del Consorzio, una volta eseguiti i restauri, con usi consoni all'importanza del monumento: museo di sé stesso, esposizioni temporanee, utilizzi culturali, era certamente un traguardo, ma esistevano molti dubbi che fosse raggiungibile, almeno all'inizio.
Qui invece il privato deve quadrare i conti, anzi guadagnare, e lo farà a prezzo di chissà quali schifezze e quali sputtanamenti della povera Signora. Forse era meno peggio il casinò di Cicciolina.

Mariani, che avrebbe voluto passare alla storia come il Salvatore della Villa, accettando anche che Monza venisse esautorata nella sua gestione, e c'era della nobiltà in questo atteggiamento, verrà ricordato come colui che ha distrutto la possibilità che la Villa, con una destinazione culturale e museale consona al suo passato prestigio, riacquistasse gli antichi splendori competendo con una Versailles ed una Schönbrunn e con le nostre Caserta e Venaria Reale.

Franco Isman



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  13 giugno 2010